Il 30 marzo 2004 il presidente della Repubblica italiana promulgava una legge il cui articolo primo recita:
“La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.”
Anche quest’anno ed anche nelle istituzioni italiane nei Paesi Bassi abbiamo celebrato questa importante ricorrenza del nostro calendario civile.
Il 10 febbraio ricorre l’anniversario della firma di quel trattato di Parigi che nel 1947 significò per l’Italia la perdita delle province di Pola, di Fiume, di Zara e la quasi totalità di quelle di Gorizia e di Trieste. A questo si aggiunse appunto la tragedia di coloro che persero la vita nelle foibe e di tutti i connazionali che furono sradicati dalle loro terre.
Abbiamo ascoltato anche qui, nei Paesi Bassi, le parole del presidente Mattarella:
“Siamo oggi qui, al Quirinale, per rendere onore a quelle vittime e, con loro, a tutte le vittime innocenti dei conflitti etnici e ideologici.
Per restituire dignità e rispetto alle sofferenze di tanti nostri concittadini. Sofferenze acuite dall’indifferenza avvertita da molti dei trecentocinquantamila italiani dell’esodo, in fuga dalle loro case, che non sempre trovarono rispetto e solidarietà in maniera adeguata nella madrepatria…..
Oggi possiamo guardare, con sguardo più limpido e consapevole, al grande, concreto, storico progresso politico, culturale, di amicizia e di cooperazione che la democrazia e il percorso europeo hanno recato in quelle zone un tempo martoriate da scontri etnici e ideologici.“
Con lui, ricordiamo le tragiche lezioni del passato e guardiamo con rinnovata fiducia ad un futuro sempre più di collaborazione ed amicizia in una parte d’Europa oggi sempre più integrata.