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XXIV Assemblea degli Stati Parte della Corte Penale Internazionale

CPI

In data odierna hanno avuto inizio i lavori della XXIV Assemblea degli Stati Parte della Corte Penale Internazionale, che si protrarranno sino al 6 dicembre 2025.

L’Assemblea degli Stati Parte è l’organo di supervisione e di gestione della Corte, composta dai rappresentanti degli Stati che hanno ratificato o aderito allo Statuto di Roma. Le 125 delegazioni degli Stati Parte si riuniscono per discutere, tra le altre questioni, l’approvazione del bilancio per l’anno 2026, lo stato dei contributi ricevuti dagli Stati Parte, nonché i rapporti annuali delle attività degli organi della Corte.

La Corte Penale Internazionale fu istituita dallo Statuto di Roma, adottato nel 1998 durante la Conferenza Diplomatica delle Nazioni Unite ed entrato successivamente in vigore nel 2002. Lo Statuto di Roma regola la cooperazione tra Stati Parte e la Corte, definendone i crimini di competenza, la struttura e i principi procedurali fondamentali. L’Italia fu uno dei principali Stati promotori del processo di adozione dello Statuto, ospitandone le negoziazioni diplomatiche e essendo il primo paese firmatario del trattato istitutivo.

L’Italia sostiene la Corte Penale Internazionale, contribuendo in modo dinamico alle sue attività: l’Italia è il quinto maggiore contributore della Corte, sostiene finanziariamente il Fondo Fiduciario per le Vittime, distacca unità di personale che operano all’interno dell’Ufficio del Procuratore della CPI e fornisce formazione in tema di indagini contro i crimini finanziari grazie alla Guardia di Finanza. In aggiunta, il nostro Paese sostiene le attività investigative della CPI, attraverso i desk italiani Europol ed Eurojust.

Durante la dichiarazione a titolo nazionale, l’Ambasciatore Augusto Massari ha evidenziato tale sostegno italiano alla Corte Penale Internazionale, in particolare in relazione alle minacce interne ed esterne ad essa avverse: «nell’attuale contesto geopolitico, […] l’Italia ribadisce il proprio sostegno alla Corte e ritiene essenziale preservarne la resilienza e la capacità di perseguire efficacemente il suo mandato istituzionale».